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La Sardegna si conferma al secondo posto nella classifica italiana per la raccolta differenziata

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10 febbraio 2023
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V edizione dell'EcoForum Sardegna, con la premiazione regionale di Comuni Ricicloni, organizzato da Legambiente con il patrocinio dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.

L'EcoForum ha tra i suoi obiettivi quello di creare interazioni e sinergie con i principali operatori della gestione virtuosa dei rifiuti, come aziende, pubblica amministrazione, consorzi e associazioni, e di premiare i Comuni Ricicloni, i Comuni Rifiuti Free, che, oltre ad aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, hanno una produzione di rifiuto indifferenziato inferiore o uguale a 75 kg annui per abitante.

Quest'anno il programma è articolato in 3 appuntamenti: il primo, l’EcoForum con la premiazione Comuni Ricicloni si è svolto questa mattina a Cagliari, il 13 febbraio, sempre a Cagliari, si terrà un seminario in collaborazione con l’associazione degli studenti universitari Reset Unica e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, e il 27 febbraio un convegno a Sassari con un focus sul trattamento del rifiuto organico.

L'Ecoforum si è sempre svolto in luoghi di cultura, nella scuola, all’Università, e quest'anno per l'evento principale è stato scelto il Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, una sede particolarmente importante per l’ambiente della nostra Isola.

Si è discusso sui modelli della gestione dei rifiuti, necessità operative, normative riguardanti l’economia circolare e la riduzione della produzione di rifiuti, opportunità di sviluppo di un’economia circolare a ridotto impatto ambientale e ad alto valore sociale. Si è quindi cercato di immaginare I cantieri dell'economia circolare.

Con un modello lineare di economia, basato su un alto consumo di risorse e di energia, non sarà possibile abbattere le emissioni di gas serra. Per raggiungere gli obiettivi europei del Green Deal è necessario implementare un modello di economia circolare e recuperare i gap di circolarità esistenti, relativi ai pilastri fondamemtali che prevedono: la riduzione/ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse, attraverso l’ecodesign, la progettazione circolare, la condivisione e la digitalizzazione; l’allungamento della vita dei prodotti mediante l’introduzione di uno studio di design funzionale al prolungarne l’esistenza, aumentando la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo, la riparazione e la rigenerazione; l’utilizzo di materie prime rigenerative, con l’impiego di energie e materiali rinnovabili; il riutilizzo delle risorse, con il riciclo dei rifiuti e il reimpiego del materiale riciclato.

I dati relativi alla raccolta sui rifiuti urbani presentati, grazie alla concessione dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, si riferiscono al 2021, anno ancora segnato dalla pandemia di Sars Covid 19. Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire sulla produzione dei rifiuti in tutta Italia. L’obbligo di conferire nell’indifferenziato tutti i rifiuti prodotti all’interno di mura domestiche dove il virus ha contagiato gli occupanti, ha inciso sulla gestione dei rifiuti nel suo complesso, diminuendo la percentuale di raccolta differenziata e aumentando la produzione pro-capite di rifiuto da avviare a smaltimento.

Nel mese di settembre 2021 sono stati pubblicati i decreti del MiTE per i progetti del PNRR, relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative per le filiere di carta e cartone, plastiche, RAEE, tessili, che prevedono un miliardo e mezzo di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento degli impianti esistenti, e 600 milioni di euro per la realizzazione di progetti faro di economia circolare per filiere industriali strategiche. Tante Pubbliche amministrazioni e realtà private sarde hanno partecipato ai bandi con progetti utili a superare il gap impiantistico e sono state finanziate. Gli impianti per l’economia circolare, in particolare quelli per il trattamento dei rifiuti, sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile dei territori.

La recente adozione della Strategia nazionale per l’economia circolare è incentrata su eco-progettazione ed ecoefficienza ed intende supportare il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica definendo i nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde; la responsabilità estesa del produttore e del consumatore; la diffusione di pratiche di condivisione e di “prodotto come servizio”; una roadmap di azioni e di target misurabili di qui al 2040.

Le trasformazioni in corso porteranno nel prossimo futuro all’incremento degli impianti per l’economia circolare e alla riduzione del numero di impianti di smaltimento.

Il rapporto annuale Comuni Ricicloni Sardegna è da sempre un elogio ai Comuni e loro Associazioni, che hanno saputo organizzare la gestione dei rifiuti in maniera efficiente permettendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi. Per entrare nella speciale classifica “Rifiuti Free”, l’eccellenza della gestione sostenibile dei rifiuti, non basta infatti rispettare gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, è necessario puntare alla riduzione del rifiuto, a sistemi innovativi di gestione, alla realizzazione degli impianti per il riciclo, il riuso, il riutilizzo, la rigenerazione, alla capillare informazione dei cittadini.

Il Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato nel dicembre del 2016, ha stabilito nuovi obiettivi da raggiungere entro la fine del 2022, sintetizzabili nel conseguimento dell’80% di Raccolta Differenziata a livello medio regionale e nel contenimento della produzione dei RU su livelli al più di 690.000 tonnellate/anno. Il Piano prevede l’adozione diffusa della tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani, quale strumento economico più efficace, con la diffusione dell’adozione da parte dei Comuni di un sistema di calcolo della TARI commisurato, almeno in parte, alla effettiva produzione di rifiuti a livello di singola utenza, in modo da premiare le utenze davvero virtuose.

"La Sardegna conferma il suo secondo posto nella classifica italiana per la raccolta differenziata, con una crescita rispetto al 2021.

L'incremento dei rifiuti prodotti e inviati a smaltimento rilevato durante la pandemia interrompe la tendenza al miglioramento continuo degli ultimi anni e, se evidenzia da una parte la fragilità di un sistema che conta ancora eccessivamente sui comportamenti delle utenze finali, ancora di più indica la strada dell'economia circolare come l'unica praticabile -dichiara Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna-. La soddisfazione per le buone performance dei tanti comuni sardi che abbiamo premiato oggi e per il posizionamento nazionale della Sardegna non deve farci abbassare la guardia. Anzi. Staremo accanto ai territori, alle imprese e agli enti che hanno colto le opportunità del PNNR e che praticheranno i principi della circolarità per invertire la stabilmente la rotta."

“La straordinaria scalata ventennale della Sardegna dal basso al vertice della classifica nazionale dell'economia circolare è il segno tangibile che tutto può cambiare – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Ora però bisogna completare questa rivoluzione con la necessaria realizzazione degli impianti industriali di riciclo necessari, con ulteriori sforzi per aumentare la quantità e qualità della raccolta differenziata, premiando economicamente sempre di più le utenze più virtuose e contrastando con forza ogni attività che non rispetta le regole e causa seri problemi al decoro territoriale”.

Analisi della gestione dei rifiuti urbani in Sardegna (dati 2021)

I dati della gestione dei rifiuti urbani che analizziamo sono riferiti al 2021, sono stati raccolti dall’ARPA Sardegna e gentilmente forniti dalla Regione Autonoma della Sardegna. Derivano dal raffronto dei dati dei comuni (e loro aggregazioni) con i dati forniti dagli impianti di gestione dei rifiuti, integrati ove necessario con i dati delle dichiarazioni MUD (Modello Unico di Dichiarazione). Per il calcolo degli indici e indicatori vengono utilizzate le stesse metodologie di calcolo e stima del Piano regionale dei rifiuti urbani elaborato dalla Regione Autonoma della Sardegna. La fonte dei dati per l’Italia e le altre regioni italiane è il Rapporto Rifiuti urbani ISPRA edizione 2022, pubblicato nel mese di dicembre.

Nel 2021 la Sardegna conferma il suo secondo posto nella raccolta differenziata, con il 74,6% dopo il Veneto con il 76,2%, a fronte di una media nazionale del 64%. Altro dato importante è che la Città Metropolitana di Cagliari rimane al primo posto in Italia tra le città metropolitane con il 73,8%.

Si registra un incremento della produzione dei rifiuti urbani che dovrà diminuire di 60.656 t/anno per raggiungere l’obiettivo del Piano Regionale rifiuti.

Ogni cittadino italiano, in un anno, ha prodotto 502 kg di rifiuti, in Sardegna questo valore è inferiore e si attesta su 475 kg, contro i 446 kg del 2020.

La Sardegna si conferma una regione virtuosa sia per le tonnellate di rifiuto raccolte che per la quantità di rifiuti differenziati pro capite (media nazionale 321 kg abitante/anno, in Sardegna 354 kg)

“Quest’anno sono 144 i Comuni sardi ad entrare nella classifica Comuni Rifiuti Free, in diminuzione rispetto al 2020 e al 2019 – prosegue Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna. Sono quei Comuni che smaltiscono meno di 75 kg/abitante annui. Premiati anche i Comuni Ricicloni e i Comuni Ricicloni Costieri che superano l’80% di Raccolta Differenziata, con un anno di anticipo rispetto all’obiettivo al 2022 del Piano Regionale Rifiuti. Si registra un incremento della produzione dei rifiuti urbani che dovrà diminuire di 60.656 t/anno per raggiungere l’obiettivo del Piano Regionale rifiuti. Il Comune di Cagliari ha adottato la tariffazione puntuale nel 2021 e altri comuni stanno seguendo ma l’adozione diffusa della tariffazione puntuale è in ritardo”.

La frazione organica si conferma quella più raccolta in Sardegna, come nel resto d’Italia, raggiungendo il 43,6% del totale Raccolta differenziata. Carta e cartone rappresentano il 17,3% del totale; segue il vetro con il 14,3% e la plastica che rappresenta l’10,9% della raccolta.

Rispetto alle utenze e alla popolazione residente, l'incidenza percentuale delle raccolte porta a porta è pari al 90%.

La Sardegna è l’unica regione italiana ad aver raggiunto e superato l’obiettivo del 2009 del 50% di Raccolta Differenziata in tutti i suoi 377 comuni.

Solo 2 comuni non raggiungono il 60% di raccolta differenziata, tra questi troviamo Sassari, mentre solo la Provincia di Oristano ha superato il 65% in tutti i suoi comuni.

Sono 144 i Comuni Rifiuti Free premiati da Legambiente, che hanno raccolta differenziata maggiore o uguale al 65% e che smaltiscono meno di 75 kg/abitante annui; erano 174 nel 2020 e 194 nel 2019. Corrispondono al 38,2% dei comuni sardi e al 14,5% della popolazione. 137 di questi sono piccoli comuni sotto i 5000 abitanti. Sono concentrati prevalentemente nelle Provincie di Nuoro (48), Sud Sardegna (43), un po’ meno nella Provincia di Oristano (29) e Sassari (23), solo uno fa parte della Città Metropolitana di Cagliari. Risultano sempre virtuose le zone collinari e di montagna, anche grazie alla scelta vincente di aggregarsi nella gestione dei servizi di raccolta, ai sensi della Legge Regionale n° 12 del 2005. Ci sono comunque due eccellenze tra i comuni costieri: sono i comuni di Siniscola e San Giovanni Suergiu.

Sono 122 i comuni che raggiungono e superano l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata, corrispondenti al 32% dei comuni ed al 13% della popolazione dell’Isola, la maggior parte sono anche Comuni Rifiuti Free.

I comuni Rifiuti free sono affiancati da 27 Comuni Ricicloni che superano l’80% di RD ma non riescono a contenere la quantità di rifiuti a smaltimento entro 75 Kg. Tra questi, 11 sono Comuni Ricicloni costieri e sono premiati da Legambiente con una menzione che riconosce le difficoltà a contenere la quantità di rifiuti a smaltimento a causa dei flussi turistici.

Sono intervenuti

Stefano Secci, Presidente del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline

Annalisa Colombu, Presidente Legambiente Sardegna

Laura Brambilla, Responsabile nazionale Comuni Ricicloni

Marco Porcu, Assessore della Difesa dell’Ambiente Regione Autonoma della Sardegna

Maurizio Salvo, Area Rapporti con il Territorio Conai

Aldo Muntoni, Docente DICAAR – UniCA

Stefano Ciafani, Presidente Legambiente Onlus

Marta Battaglia, Direttrice Legambiente Sardegna

Carlo Masnata, Direttore Serv. Terr. Isp. Cagliari Corpo Forestale e di vigilanza ambientale Regione Sard

Marcello Atzeni, Direttore Servizio Supporti direzionali Arpas

Gianluca Cocco, Direttore Servizio Sostenibilità ambientale, SVASI RAS

Ezio Esposito, Presidente Gruppo Esposito

Raffaele Bolognini, Responsabile di Laboratorio, Iterchimica S.p.A.

Salvatore Pinna, Responsabile Settore Gestione Rifiuti RAS

Veronica Lecca, Servizio Controlli, monitoraggi e valutazione ambientale ARPAS

Emilio Bianco, Legambiente curatore Dossier Comuni Ricicloni


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Prossimi appuntamenti:

13 Febbraio ore 16 - Dalla Circular by Design alla End of Waste - Aula Magna Mario Carta della Facoltà di Ingegneria e Architettura, via Marengo 2 Cagliari - In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari e Reset UniCa

27 Febbraio ore 9.30 - Gestione del rifiuto umido nella Transazione Ecologica - Padiglione Tavolara, via Eugenio Tavolara, Sassari