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Premiati 53 Comuni Rifiuti Free in Friuli Venezia Giulia

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01 marzo 2024
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In Friuli Venezia Giulia sono stati premiati questa mattina 53 Comuni Ricicloni e Rifiuti Free, ovvero i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata (RD) e che hanno una produzione pro-capite abitante anno (kg/ab/a) del secco residuo minore o uguale a 75 kg/anno (erano 56 nel 2019). Sono presenti sul territorio in modo molto diseguale: coprono il 67% della popolazione nel pordenonese, il 22% della provincia di Udine e il 26,6% di quella regionale. Assenti in questa classifica i comuni della provincia di Gorizia e Trieste.

La raccolta differenziata si attesta al 69,2%, sesta tra le Regioni italiane, leggermente in calo rispetto al 2021 (-0,2%) e con una produzione di secco residuo di 142,1 kg/ab/a e una produzione totale di rifiuti pro-capite di 470,8 kg/ab/a.

Forte disomogeneità si riscontrano tra i comuni delle ex Provincie: primeggia Pordenone con l’82% di RD, Udine con il 72,1%, Gorizia con il 68,9% e Trieste con un imbarazzante 46,1%.

Se si considera solamente il parametro della Raccolta differenziata (>65% RD) il criterio è sodisfatto dal 92% dei comuni in Provincia di GO e PN, dal 78% dei comuni in Provincia di Udine e il 33% in Provincia di TS.

Se invece consideriamo la quantità di secco residuo pro capite prodotto in un anno i comuni più virtuosi in provincia di PN sono Chions con 39,1 kg/ab/a, Caneva con 42,8 e Valvasone - Arzene con 45. I 3 comuni con una popolazione superiore ai 15.000 che rientrano in questa classifica sono Cordenons con 52,1 kg/ab/a, Pordenone con 65,7 kg/ab/a e Azzano Decimo con 75,3 kg/ab/a.

In Provincia di Udine il comune più virtuoso è Moimacco con 33,1 kg/ab/a, Lestizza con 43,3 kg/ab/a e San Vito di Fagagna con 44,2 kg/ab/a. La riduzione più significativa rispetto all’anno precedente l’ha realizzata il comune di San Giovanni al Natisone con una riduzione di 27,9 kg di secco residuo per abitante.

La legge regionale 34/17 sulla “Gestione dei rifiuti e principi di economia circolare” ha definito, al 2024, alcuni obiettivi quantitativi di raccolta differenziata (70%), tasso di riciclo effettivo di carta, vetro, plastica e metalli al 70 % e riduzione dei rifiuti del 20% rispetto al dato del 2015. Per i primi due indicatori, siamo prossimi all’obiettivo mentre è ancora l’obiettivo di riduzione. La produzione annua di rifiuti pro-capite è invece cresciuta da 456 (nel 2015) a 471 kg (nel 2022), valore più basso registrato negli ultimi 5 anni.

“L’attenzione da porre in futuro – dichiara Sandro Cargnelutti, presidente di Legambiente FVG – riguardano la riduzione delle quantità di rifiuti prodotti e la qualità dei conferimenti, le tecnologie, diverse dall’incenerimento, per chiudere il ciclo dei rifiuti urbani in regione e un modello di governance del sistema pubblico di gestione dei rifiuti, rivisto, che possa affrontare le sfide future. Importante le esperienze di Riuso e di filiere innovative di riciclo raccontate dai Comuni di Pradamano e Bagnaria Arsa, dall’associazione Mai Strassâ, dall’Università di Udine e da imprese di riciclo quali la Preco System e la Grivello. Ridurre la produzione dei rifiuti – prosegue Cargnelutti – e recuperare materia sono processi cardine nella gestione dei rifiuti. La revisione del Regolamento per la gestione dei Centri di Riuso e la redazione del piano per rafforzare il mercato dei prodotti riciclati dovrebbero andare in quella direzione”.

Il tema della qualità è stato ripresa da Cristina Sgubin, di ARPA FVG, che effettua le analisi merceologiche del secco residuo, da Maurizio Salvo, Responsabile rapporti del territorio del CONAI e da Piero Decandia, Direttore di Legambiente Veneto che ha presentato la novità, in quella Regione, dell’applicazione della tariffa unica di smaltimento. Sono state approfondite le criticità e le proposte per rafforzare le filiere startegiche dei RAEE e dei rifiuti tessili da parte di Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEE, e Fabio Tognocchi, dello Strategic Development Innovation Team di Erion Textile e, infine, si è trattato del tema delle plastiche biodegradabili e compostabili con Carmine Pagnozzi, Direttore Generale di Biorepack.

“L’Economia circolare non è da vedere solo come la seconda vita dei rifiuti – dichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico nazionale di Legambiente – ma un modello virtuoso di economia che si basa su parole chiave come ricerca, innovazione, filiere strategiche, impiantistica. Un modello che deve vedere la stretta collaborazione tra Enti pubblici, aziende private e cittadini per cercare di decarbonizzare le attività produttive da una parte e ridurre l’uso di materie prime e gli impatti sulle matrici ambientali come acqua, aria e suolo dall’altra.”

Menzioni speciali assegnate a Preco System e O-I Italy di Chions, due importanti realtà che si occupano da tempo di economia circolare e che hanno fatto parte delle tappe dei Cantieri della Transizione Ecologica, lanciato da Legambiente in tutta Italia lo scorso anno.

Menzione speciale anche per l’Università degli Studi di Udine per il progetto del Portale del Riuso: l’intervento del Professor Antonio Massarutto, direttore del Master sull’economia circolare, ha messo a fuoco le competenze necessarie per promuovere l’economia circolare che sta cambiando le logiche di fondo nella produzione dei beni e gestione dei rifiuti.

Tra i protagonisti della terza edizione ci sono indubbiamente le scuole del territorio: una delegazione della classe 3^ C del Liceo di Scienze Applicate ISIS A. Malignani di Udine ha presentato il progetto “Da cosa nasce cosa”, mentre lo IAL FVG ha organizzato un light lunch confezionato con gli scarti alimentari, ponendo l’accento sulla lotta allo spreco alimentare.

“Perchè questa attenzione alle scuole da parte di Legambiente? – conclude Cargnelutti – La risposta è scontata. Perché sono una grande risorsa educativa, formativa ed esperienziale per promuovere il pensiero circolare e relativi comportamenti, le competenze green e l’incubazione di nuove start up. Perché non ragionare allora su una strategia organica di educazioni / formazione che attraversi l’intero sistema formativo e aiuti in questo passaggio chiave verso un uso più accorto e responsabile delle risorse?”

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